Tra il 1957 e il 1969 nel mondo intero esplode la musica beat, un nuovo modo di fare musica completamente inventato. Inizia un periodo in cui sono state scritte alcune delle più belle e famose canzoni del ‘900, un periodo in cui nascono nuove regole non solo musicali ma nell’abbigliamento, nel modo di pettinarsi, di muoversi e di comportarsi. Tutto questo grazie a quattro ragazzi che nel 1957 cantano insieme in una chiesa a Liverpool, in occasione della festa parrocchiale, e che inconsapevolmente danno vita ad un fenomeno senza precedenti. Il loro nome: Beatles.

La nascita e il successo

Quattro giovani musicisti che hanno rivoluzionato il mondo della musica e hanno lasciato al mondo intero un’eredità che vive ancora ai nostri giorni. Sono due i membri principali nel 1957: John Lennon e Paul McCartney. A quei tempi il gruppo si chiamava Quarrymen ed era composto anche in un secondo momento da George Harrison. I primi tre anni furono anni difficili, ma sempre in crescendo e i tre iniziarono a suonare in vari Paesi. Agli inizi del 1962 presentandosi alla Decca, una delle etichette discografiche più importanti britanniche e sicuramente la più storica, vennero rifiutati perché non capiti. Il loro look da bravi ragazzi, i capelli a caschetto, la giacca abbottonata al collo, rispecchiavano poco gli usi e i costumi dei loro coetanei e in generali dei giovani di allora. Fu proprio nel 1962, qualche mese dopo, che tornati a suonare a Liverpool vennero notati da un discografico della EMI che li scritturò con la clausola che avrebbero dovuto cambiare il batterista: entrò nel gruppo Ringo Starr e iniziò l’escalation. Viene pubblicato il singolo Love me tratto dal loro primo album Please Please me e due anni dopo scaleranno le classifiche raggiungendo il successo anche oltreoceano. Nel 1965 la Regina Elisabetta li investirà con il titolo di “Baronetti”. Nasce così la prima boy band della storia della musica. I Beatles, che presero questo nome nel 1960, erano richiesti in tutto il mondo; i loro concerti avevano presenze di pubblico mai viste, in alcuni casi dovettero tenere 4 concerti al giorno, talmente era alta la partecipazione e la richiesta. I Beatles toccheranno l’apice del loro successo tra il 1966 e il 1967 e, malgrado ciò, nel 1968 inizieranno i veri primi dissapori.

Lo scioglimento e la beatlemania

Gli Abbey Road StudiosIl gruppo non si ritrova più su alcune scelte musicali, alcuni vorrebbero “staccarsi” dalle vecchie produzioni, i loro suoni prodotti in studio diventano sempre più complessi da realizzare durante i live e le loro difficoltà interpersonali cominciano ad “uscire” pubblicamente in dichiarazioni ora dell’uno, ora dell’altro. Quell’anno viene pubblicato l’album The White Album un disco che fa percepire un cambiamento non armonico. Nel 1969 la crisi è proprio tangibile e malgrado la pubblicazione dell’album Abbey Road, il gruppo è vicino allo scioglimento. È proprio in questo anno che i Beatles saluteranno il proprio pubblico definitivamente con il famosissimo concerto sul tetto dell’edifico della Apple al 3 Savile Row di Londra, dove la polizia fece fatica a contenere la massa di persone sulle strade e sui marciapiedi.

Ma come abbiamo accennato, i Beatles furono un fenomeno senza precedenti. I fan adoravano tutto ciò che facevano, al di là di età, estrazione sociale, sesso, cultura, istruzione. Ai loro concerti, folle di persone manifestavano euforia fino ad arrivare a svenimenti collettivi, urla, crisi isteriche, pianti. Le nuove generazioni erano affascinate dal loro look: tutti volevano indossare gli stessi loro stivaletti di pelle neri, le camicie con il collo arrotondato, le giacche slim abbottonate al collo e una su tutte: il taglio dei capelli, ovvero il famoso caschetto.

Tra le curiosità
In Italia in quegli anni i parrucchieri esponevano dei cartelli con su scritto: “qui si tagliano i capelli alla Beatles”; l’album Let it be è il 12° e ultimo album pubblicato; la canzone Yesterday, scritta da Paul McCartney, aveva il titolo “Scrambled Eggs” e il primo verso era “Scrambled eggs oh my baby how i love your legs”.

John Lennon era un polistrumentistaJohn Lennon, pur essendo un polistrumentista, non sapeva scrivere la musica! George Harrison era colui che tra i quattro era il più taciturno ma in realtà, dietro le quinte, era il più loquace di tutti; l’album Please Please Me venne registrato in 9 ore e 45 minuti… un record assoluto; il primo a lasciare il gruppo fu Ringo Star e gli altri tre, per poter andare avanti nella registrazione dell’album, si avvicendarono per coprire il suo ruolo. Quando Ringo tornò sui suoi passi, trovò il suo posto ricoperto di fiori.

Abbiamo scritto una milionesima parte di quello che ci sarebbe da raccontare sui quattro ragazzi di Liverpool e di una cosa siamo certe: dal loro ultimo concerto sul rooftop di Londra nel 1969 e dal loro ultimo album Let it be, tutte le generazioni a partire dai nati negli ’60 sono diventate musicalmente più povere! Help, I need somebody, Help, not just anybody.

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